Tutto era pronto.
Aveva trascorso il mese precedente alla ricerca degli strumenti necessari e quelli prima analizzando un’antica pergamena medievale. Era stato necessario spendere molti soldi e compiere azioni ignobili, ma ora disponeva dell’ultimo ingrediente necessario per iniziare l’incantesimo: il cuore di un giovane fanciullo, estratto poco prima in quanto era necessario fresco.
Lo dispose sopra al piatto in argento ossidato posto al centro dell’intricato disegno da lui stesso eseguito sul pavimento della vecchia casa diroccata nella quale si trovava. Era una sorta di eptagono inscritto in un cerchio, entrambi formati da parole arcane e maligne. Ora conosceva il significato di ognuna di esse, ma solo perché aveva consultato filologi e linguisti di ogni parte del mondo; un lavoro estenuante.
Gli altri oggetti, posti ognuno ad un diverso vertice del disegno, erano anch’essi frutto di una lunga ricerca e meritavano un posto nella storia; non era l’unico ad aver eseguito quel rituale e i suoi predecessori avevano lottato a lungo per impossessarsi di essi, mandando a morte certa centinaia e centinaia di uomini. Tutto questo, però, risaliva a molti secoli precedenti e lui era con assoluta certezza l’unico ad averli riuniti tutti in un solo luogo da almeno cinquecento anni.
Il suo scopo era richiamare un demone, gesto pericolosissimo per coloro che non sanno come tenerli a bada. Il disegno era uno dei possibili metodi, ma ve n’erano altri di cui lui non era a conoscenza; non è infatti un gesto tanto raro come sembrerebbe quello di aprire portali sulla Terra per le creature dell’Abisso.
Poiché tutto era predisposto, il vecchio impugnò la pergamena, appositamente custodita in una busta di plastica per proteggere il suo fragile intreccio e cominciò a leggere.
Il suono che uscì dalla sua bocca era gutturale e profondo, per nulla famigliare ma non estraneo alle sue orecchie. I denti battevano con violenza per articolare termini sconnessi e feroci di una lingua nata in un’altra dimensione.
Mano a mano che procedeva l’incantesimo, la luce nella stanza cominciò ad affievolirsi e gli oggetti maledetti intorno alla figura a scintillare; il piatto si mise a ruotare mentre una vibrazione, dapprima sottile e poi sempre più intensa, percorreva il pavimento facendolo scricchiolare al suo passaggio e giungendo sino ai piedi nudi del vecchio, risalendo attraverso di essi sino al petto e percuotendo infine il torace come un ulteriore battito cardiaco.
Il ritmo delle parole si fece più serrato e tutte le pareti parvero contrarsi e dilatarsi al ritmo della sua voce, mentre un sibilo Continua a leggere →