-Ce la siamo vista proprio brutta stanotte, eh?-
Elvin non rispose.
Era ancora sconvolto dallo scontro di qualche ora prima e il braccio aveva cominciato a fargli un gran male. Era avvolto ben stretto in un panno, in modo da fermare l’emorragia, ma nonostante questo si sentiva sempre più debole.
Jigol probabilmente se ne accorse perché poco dopo, quando giunsero al punto in cui il Fiume delle Foglie attraversava la Foresta Secolare, propose di fare una sosta.
I due si sedettero al margine del fiume ed Elvin approfittò dell’occasione per controllare la ferita. Slegò i lacci che stringevano il panno e scostò quest’ultimo con delicatezza, rivelando una serie di fori profondi i quali, immediatamente, ripresero a sanguinare lentamente.
-Non si rimargina… e non ha per niente un bell’aspetto.-
-Già… dobbiamo raggiungere al più presto un villaggio e cercare un medico. Per adesso sciacqua la ferita con l’acqua del fiume e stringi bene i lacci.-
Elvin fece come suggeritogli dall’amico. Non appena immerse l’avambraccio sinistro nelle gelide acque del fiume avvertì una fitta di dolore, ma questa si tramutò lentamente in sollievo e dunque rimase in quella posizione per qualche minuto, osservando l’incredibile numero di foglie che galleggiava sulla superficie dell’acqua e chiedendosi come fosse possibile in quella stagione.
Poi, quando si rese conto di non poter più resistere al freddo del fiume, ritrasse il braccio e notò con sorpresa che la ferita non sanguinava più.
Con l’aiuto di Jigol coprì nuovamente la ferita e si rimisero in cammino.
Oltrepassarono il vecchio ponte di pietra, entrando nella Provincia di Confine Saldo, e continuarono a seguire il sentiero.
Dopo qualche ora finalmente uscirono dalla foresta e, poco dopo l’ora di pranzo, raggiunsero Borgo Verde, un piccolo villaggio di contadini.
Elvin era ormai allo stremo e Continua a leggere