PK – Le Nuove Avventure di Paperinik

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PKNA – Paperinik New Adventures

Conoscete Paperinik, l’alter-ego mascherato di Paperino? Parlo del papero che la notte si aggira per i tetti in cerca di vendetta per i torti subiti di giorno, sia dallo zio Paperone che dal cugino Gastone. Ma sì, quello che poi si è messo in testa di difendere l’intera città, non solamente i suoi interessi!

Ve lo ricordate, non è vero?
Bene, allora dimenticate tutto.

Il personaggio in questione è tutta un’altra faccenda. Per cominciare, si chiama PiKappa (d’ora in poi leggetelo così), per distinguerlo dalla sua vecchia versione; inoltre, non ha nulla a che fare con il giocoso papero pasticcione che tutti noi conosciamo. Certo, è sempre Paperino quello che si nasconde dietro la maschera, ma il carattere, il comportamento e persino l’intelligenza sono differenti.
Ci troviamo di fronte ad un eroe molto più dark, simile a Batman.

Anche la città non è la stessa: Paperopoli non è un luminoso villaggio fatto di casette di legno e qualche palazzo qua e là; è una metropoli futuristica, fitta di grattacieli sotto la cui ombra abitano cittadini più cupi, sfaccettati. Già, proprio come Gotham.

Ma non lasciatevi ingannare: non si tratta di una parodia dell’uomo-pipistrello o una sua trasposizione nell’universo di Topolino. Nossignori, è un’opera a sé stante, ben caratterizzata e dalla sceneggiatura elaborata, squisitamente sci-fi.

Se credete che il problema più grosso per il papero mascherato sia la Banda Bassotti, state ancora pensando con l’ottica di chi leggeva Paperino quand’era piccolo (solo allora?); nemici ben più terribili minacciano la sua città e, a dirla tutta, il mondo intero.

Ma non è questo il momento di parlarne, dovreste aspettare ancora qualche riga.

Per adesso lasciatemi dire questo: sto per presentarvi una versione molto più matura, raffinata, del marinaretto che ha accompagnato la nostra infanzia. Non è indirizzato ad un pubblico di bambini, ma di adolescenti e adulti. I temi affrontati sono complessi, i personaggi approfonditi e le sorprese raramente sono banali.

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Notate l’atmosfera differente?

Purtroppo dovrò SPOILERARVI qualcosa, per darvi una prospettiva generale della saga, ma non temete: ci sono al momento tre serie dedicate a Pk e la prima conta più di 50 volumi (che io ho astutamente recuperato su ebay in blocco. Bella mossa, eh?).

Pronti? Iniziamo.

 

Trama

Un famoso e ricco inventore, Everett Ducklair, scompare senza lasciare traccia da Paperopoli e tutte le sue proprietà vengono vendute a basso prezzo a causa delle inquietanti tecnologie presenti al loro interno, di cui nessuno conosce il funzionamento.
Ad approfittarne è Paperon de’ Paperoni, interessato solo al margine di guadagno, che decide di “affidare” (senza possibilità di rifiuto) al nipote Paperino il compito di custode dell’edificio più misterioso del lotto: la Ducklair Tower, un grattacielo di 150 piani. Tuttavia il nostro amico si accorge ben presto della presenza di un 151° piano che non risulta neppure tra quelli accessibili tramite gli ascensori e decide di indagare nei panni di Paperinik.

Dopo vari tentativi, riesce finalmente ad entrare e scopre l’esistenza di un laboratorio iper-tecnologico controllato da un’intelligenza artificiale, Uno. Questi si rivelerà presto essere stato creato da Everett in persona e deciderà di aiutare Pk a difendere Paperopoli.

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Carino, vero?

Il suo sostegno di rivelerà sin da subito essenziale: grazie all’intelligenza, le informazioni e la tecnologia di cui dispone, permetterà al nostro eroe di affrontare la prima minaccia della nuova serie, ovvero una razza aliena intenzionata ad assorbire l’energia emotiva dei cittadini.

Gli extraterrestri in questione, gli Evroniani, saranno da qui in poi la temibile nemesi del papero mascherato, ma non gli unici nemici da temere: ben altre minacce si susseguiranno una dopo l’altra e, talvolta, insieme. Tra di esse: viaggiatori del tempo, intelligenze artificiali, cyborg, entità di altre dimensioni e molto altro ancora.

Per sua fortuna, non sarà da solo: ad affiancarlo, insieme ad Uno, ci saranno altri interessantissimi personaggi come Lyla, un androide proveniente da futuro, e Xadhoom, unica superstite di una razza aliena.

Sfruttando il suo coraggio, le tecnologie di Everett e interminabili battute di spirito, Pk dovrà difendere il mondo intero e, talvolta, molti più pianeti da nemici sempre più temibili, a costo di rimetterci le piume.

 

Ambientazione

Come ho già ripetuto più volte, la Paperopoli di questa serie è molto diversa da quella presente dei classici fumetti di Paperino: è molto più simile ad una metropoli americana, con numerosi grattacieli che si espandono in un reticolo di cemento, vetro e acciaio, componendo incroci illuminati da semafori e lampioni e tetri, stretti vicoli. Inoltre presenta quartieri caratteristici, come quello gotico con cattedrali e gargoyles, o l’immancabile residenziale dove viveva il paperino classico.

Pk Paperopoli

Oltre alla città, la saga si sposta anche nello spazio e… nel tempo. Innanzitutto Pk si troverà spesso a doversi muovere in giro per il mondo, ma anche sotto di esso e al di sopra: mare, terra e cielo, ma anche spazio siderale. Non è tutto: il presente è relativo, perché avrà modo di raggiungere la Paperopoli del XXIII secolo, dove è ambientata la seconda linea temporale della saga: ancora più grande, ancora più alta, ancora più futuristica.
Infatti nel futuro è stato scoperto il modo di viaggiare nel tempo e, di conseguenza, tale possibilità è accessibile ad ogni epoca; per questo interviene la Tempolizia, deputata al controllo del continuum temporale tramite i droidi mimetizzati in ogni epoca in prossimità degli eventi più rilevanti per lo sviluppo della civiltà.

Come se non bastasse, gli Evroniani minacciano costantemente la Terra, decisi a sfruttarla come riserva energetica e fonte di schiavi, come già hanno fatto per secoli in lungo e in largo nell’universo, formando addirittura un impero. Possibile che nessuno, oltre a Pk, se ne sia accorto?

E’ dunque un’atmosfera pesantemente sci-fi, ma anche ricca di azione e umorismo, alternata talvolta da intensi momenti drammatici.

Proprio per la sua complessità, è indicata per un pubblico maturo, capace di non perdere il nesso e le numerose implicazioni tra i singoli eventi e le sottotrame degli eventuali, sorprendenti, risvolti negli episodi successivi.

 

Personaggi

  • Pk (Paperinik): è l’alter-ego di Paperino. Armato di uno scudo altamente tecnologico, dotato di raggi paralizzanti, un braccio estensibile, barriere elettro-magnetiche e molto altro, difende Paperopoli da ogni tipo di minaccia.
  • Uno: intelligenza artificiale e spalla di Pk, lo aiuta nell’elaborazione dei piani e gli fornisce tutte le creazioni di Everett (ne sarà felice?), dalle auto volanti alle astronavi.
  • Everett Ducklair: genio dalle doti creative strabilianti, ma con la tendenza a costruire armi e oggetti pericolosi. Abbandona il suo stile di vita per ritirarsi in un monastero e ritrovare l’equilibrio interiore.
  • Lyla Lay: androide proveniente dal futuro, è incaricata di sorvegliare la Paperopoli del XX secolo. Lavora come giornalista di 00 Channel ed è alleata di Pk.
  • Xhadoom: alieno mutante dalle capacità a dir poco esplosive, unica superstite di una razza schiavizzata dagli Evroniani. Desidera vendicare il suo popolo e per farlo è disposta a collaborare con Pk.
  • Angus Fangus: giornalista neozelandese di 00 Channel dal carattere ingestibile, antipatico e fastidioso. Odia Pk e non si fa scrupoli a mentire pur di diffamarlo in diretta.
  • Evroniani: razza aliena che schiavizza le altre civiltà (rendendole cool-flames, una sorta di zombie) per assorbire la loro energia emotiva. Divisi in soldati e scienziati, mirano al controllo dell’universo.
  • Razziatore: predatore di tesori proveniente dal futuro, molto forte e dotato di una costante ironia. Uno dei principali avversari di Pk.
  • Due: copia di back-up di Uno, è un’intelligenza artificiale malvagia intenzionata a conquistare il mondo reale.
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Il Razziatore

Ovviamente questi sono solo alcuni dei numerosissimi personaggi che popolano la saga di Pk. Diciamo che sono i primi che incontra e quindi non mi sento in colpa ad anticiparveli.

Sono tutti molto complessi e, con l’avanzare della trama, rivelano un’approfondita elaborazione della loro biografia.
Ad esempio Lyla, che è una macchina capace di pensare autonomamente e di provare emozioni, dimostra di non essere schiava della volontà umana ma di potersi opporre ad essa, se necessario (Asimov?). Inutile dire che è facile prendersi una cotta per lei.
Il Razziatore, invece, è un personaggio estremamente interessante e ambivalente: sfrutta la tecnologia per viaggiare nel tempo per scopi personali, ma in realtà la faccenda è più complessa di quanto sembri dalle prime pagine. Inoltre è carismatico e accattivante.
Gli Evroniani, invece, sembrano semplicemente una razza violenta e senza scrupoli… e infatti lo sono. Tuttavia possiedono una gerarchia affascinante, usanze curiose e un design tutto da ammirare; per non parlare, poi, della tecnologia e dei dischi volanti individuali.

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Tecnologia Evroniana

Insomma, al di là di stereotipi e caratteristi, c’è un bel po’ di approfondimento dietro le quinte.

 

Disegni

Io non mi intendo molto di questo settore, ma qualcosa riesco a dirlo.

Innanzitutto i colori sono allo stesso tempo sgargianti e ricchi di contrasto, come si addice ad un prodotto Disney, ma a tratti cupi e sofisticati.

I personaggi possono essere semplificati per molte vignette, ma quando devono esprimere particolari stati d’animo diventano più definiti, precisi.

Gli sfondi e le ambientazioni sono disegnati con molta pazienza e ricchi di particolari, dalle ombre ai dettagli della loro texture.

Le scene d’azione sono caratterizzate da maggiore espressività, mantenendo comunque le dimensioni al limite delle prospettive.

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Sembra uno scontro epico? Lo è!

Le differenti voci ed entità possiedono fumetti specifici, per evitare di confonderle e per distinguere i travestimenti (o i cool-flames).

Le vignette non sono dogmatizzate, ma possono espandersi o modificare il loro ordine e le dimensioni in base alla necessità della scena da rappresentare, talvolta usando lunghe colonne sovrapposte e affiancate da piccoli riquadri per dare comunque l’opportunità di ottenere una visione d’insieme anche in dialoghi complessi.

Gli effetti sonori sono presenti, ma non esagerati; talvolta non compaiono nemmeno nelle esplosioni, sostituiti da effetti grafici anche molto elaborati.

E’ quindi diverso anche in questo contesto dagli altri fumetti Disney.

 

Temi

E’ un’opera matura, riservata ad un pubblico maturo, e quindi analizza tematiche complesse dell’ambiente fantascientifico (con dialoghi adeguati) alternando scene d’azione e indagini introspettive.

I principali temi ricorrenti sono le civiltà aliene, la tecnologia del futuro, le intelligenze artificiali, gli androidi, i viaggi nel tempo e le realtà alternative, approfondendo di volta in volta l’uno o l’altro argomento.

Il rischio poteva essere di fare troppa confusione, mescolando tutti questi sotto-generi dello sci-fi in un’unica saga, ma a mio parere non è successo: ognuno è perlopiù ritagliato nel suo spazio, con occasionali incroci senza esagerazioni e adeguati approfondimenti a rotazione.

Personalmente, amo soprattutto i viaggi nel tempo, con i loro paradossi e le complesse implicazioni conseguenti alle modifiche degli eventi passati, presenti e futuri, ma anche il tema del cyborg, già affrontato quando vi ho parlato del romanzo Blade Runner. L’approfondimento sulla creazione di Lyla è estremamente emozionante, sopratutto perchè affronta temi condivisi con l’uomo sulla ragion d’essere, sul determinismo e sulla vita.

Pk Lyla

 

Conclusione

Ho incontrato per la prima volta Pk nel lontano 2001, quand’ero poco più di un bambino; all’epoca ero molto fissato con i fumetti e ho percepito subito la diversità di questo prodotto. Purtroppo non sono riuscito a seguire la serie, ma in compenso mi sono procurato “Pk – I Viaggiatori del Tempo“, una raccolta di episodi pubblicati solamente in volumi special, correlati per l’appunto ai tanto amati viaggi nel tempo. L’ho letto un numero imprecisato di volte, ma solo a distanza di anni l’ho riscoperto e ho deciso di fare ciò che non ho fatto allora: leggere tutta la serie.

Così mi sono informato e ho iniziato la caccia, riuscendo in breve tempo ad ottenere un lotto di “PKNA – Reloaded” (la ristampa del 2005) usato, quasi completo. Tra quelli che ho comprato e quelli che già possedevo, mi mancava solo il 4 e ci ho messo un bel po’ per riuscire a trovarlo ma finalmente ho l’intera serie tra le mie mani.

In futuro, probabilmente, mi procurerò anche “PK2” (il sequel) e forse anche “PiKappa” (il reboot), ma di quest’ultimo non sono tanto convinto. So che esiste anche uno spin-off, “PKNE“, e forse punterò su quest’altro.

Detto questo, non vedo come potrebbe non piacermi una serie come Pk: c’è il mio caro, vecchio amico, Paperino, è meno infantile dei fumetti che leggevo da bambino e, soprattutto, affronta tutti i temi sci-fi che amo tanto.

Perché non dovrebbe piacere anche a voi? Insomma, leggete il mio blog e quindi siete abituati ai miei sproloqui su questi argomenti (e magari, se non mi spingo un po’ troppo in là, vi divertono pure). Abbiamo interessi in comune, quindi credo apprezzereste anche voi questa nuova interpretazione del papero mascherato; sempre che lo abbiate già conosciuto, altrimenti è un eroe tutto da scoprire.

 

C’è un’ultima cosa da aggiungere: come sapete, il mio nickname è Pakap, soprannome che mi è stato affibbiato probabilmente intorno al 2004, se non ricordo male, e che mi porto dietro da allora. Molte volte ho sfruttato anche PiKappa, come forma alternativa del soprannome, e non ho mai avuto problemi di copyright (finora); lo sento molto personale, quindi, se non addirittura un lato di me.

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No, non faccio la ronda la notte e non ho un armamento futuristico in casa, ma Paperino è sempre stato il mio personaggio Disney preferito e mi ha accompagnato per tutta l’infanzia, inoltrandosi anche oltre grazie al suo nuovo alter-ego, e averlo ritrovato adesso è per me motivo di orgoglio.

Tutto qui, volevo solo farvelo sapere.

 

Bene, ho detto quello che c’era da dire su Pk e spero di avervi spinti a provare a leggere almeno un volume della sua saga. Ma ora voglio farvi io qualche domanda: conoscevate già Paperinik? E sapevate che Pk non è la stessa cosa? Avete mai letto questo fumetto?

Fatevi avanti e dite la vostra, anche solo per esprimere dubbi o perplessità!

 

23 pensieri su “PK – Le Nuove Avventure di Paperinik

  1. Se so chi è Paperinik? Cioè, io avevo costruito la casa di paperino con la stanza segreta dove lui si trasformava e usciva! Certo che so chi è…leggevo pure un suo fumetto per farmi coraggio al primo prelievo! Però non mi ricordo di PK il che è molto strano D: Quando ho letto di questo nelle prime righe ho detto:”ma anche no una brutta versione moderna…” ma poi….come diavolo posso dirlo , senza mai averlo letto? Quindi chissà se ne avrò l’opportunità lo cercherò xD

    • Guarda, se ti immagini una copia in chiave moderna ti sbagli. Forse l’idea iniziale poteva essere quella, ma quando l’hanno sviluppato è venuto fuori qualcosa di speciale, a sé stante come ho detto, e infatti ha un titolo nuovo: PK, per l’appunto.
      Ti consiglio vivamente di procurarti, almeno per provare a leggerlo, la raccolta “I Viaggiatori del Tempo” che contiene tutte le storie migliori. Oppure, semplicemente, cercati la scan del primo numero e vedi se ti ispira.
      Ciò che lo caratterizza è il fatto di essere un PK in una vera metropoli, non nella (relativamente) tranquilla Paperopoli.
      Se ti piace la fantascienza e sei affezionata a PK dovrebbe piacerti almeno la metà di quanto piace a me, il che è sufficiente!

  2. Io l’ho letto un po’ di tempo fa grazie a un amico.
    Ora che mi è tornata la fissa Disney stavo pensando di recuperarlo anche io, soprattutto dopo l’acquisto delle ultime due storie uscite prima su Topolino e poi in edizione Deluxe, una meglio dell’altra.
    Beh, stiamo parlando di una serie eccezionale, non possiamo dire altro!
    Ho letto spesso che la terza serie non è paragonabile alle prime due.

  3. Non ho mai letto questo fumetto, certo lo conosco per sentito dire, ma non ho mai approfondito perché sono sempre stata fissata con altro.
    Attualmente sono della fase di adorazione di Batman (dopo aver letto The Killing Joke amo ancora di più Joker), sto pensando di comprarmi Orfani, Monster Allergy e Skydoll, ma chissà non si sa mai, anche perché nella scuola che frequento c’è un professore che disegna per la Disney, e guarda caso proprio paperino! 😉

    • Sei nel periodo Batman? Che coincidenza, pure io! Lo alterno a Superman, ma solo perché procedo a volumoni.
      Cosa hai letto, oltre a The Killing Joke?

      Comunque vedi tu, mi sembri già abbastanza impegnata in effetti… ahah!

      • Haha ma dai, anche tu sei diventato cittadino di Gotham! 😉 Beh, stavo studiando da dove partire a leggere la storia, perché mi sarebbe piaciuto partire dall’inizio, però poi è successo che mi hanno regalato Batman Arkham knight per ps4 e vabbè, ciao mondo!! Una figata assoluta e soprattutto lunghissima, perché adesso mi sto scaricando la storia da giocare con Harley Quinn!
        Ma ciò che rende il tutto più spettacolare sono le battute dei vari criminali e soprattutto di Joker…si devo ancora riprendermi dal tutto. In più mi hanno regalato anche un volume di Spiderman. Non ne uscirò mai, e puoi capire perché Paperino sia uno dei miei ultimi pensieri!

        • Wohoa! Pazzesco! Cosa aspetti a scrivere un post al riguardo?
          Io anni fa ho preso Arkham Asylum, partendo anch’io in medias res, e me lo sono goduto, ma senza rimane segnato. Poi, avvicinandomi al mondo dei fumetti, sono partito dalla Marvel e ho capito che non fa per me (l’unica eccezione, paradossalmente, è Deadpool); quindi ora tocca alla DC e devo proprio dire wow!
          Con Batman sono partito con il vero e proprio pilastro, ovvero Miller, anche se per me, che amo i disegni ben fatti, è stato un trauma all’inizio. Però non affronta le origini, quanto piuttosto la conclusione. L’ho scelto perché il mio primo volume DC è stato Kingdom Come, di cui ho parlato qui sul blog, che affronta un futuro distopico dove gli eroi che conosciamo sono invecchiati e volevo affrontare nuovamente il tema del vecchio guerriero. Nel frattempo, però, ho preso anche The Killing Joke e vari numeri 1 di saghe attualmente in corso, ma purtroppo questi ultimi non mi sono piaciuti.
          Per quanto riguarda Superman non trovo numeri 1 di saghe in corso, ma in compenso ho trovato i tre volumi Terra Uno del post della settimana scorsa.
          Tornando alla Marvel, ho provato le nuove saghe uscite quest’anno di Spiderman e non mi è piaciuta nemmeno una. Tu quale hai?

          • Beh, io ho decisamente AMATO il gioco di Batman (l’articolo intendevo scriverlo oggi o domani, perché sai ultimamente avevo da fare, il crimine non ha orari!) Arkham Asylum è fico, solo che la rottura di scatole è che sei sempre dentro il manicomio, devi entrare e uscire da palazzi e perdi un sacco di tempo! No beh poi c’è una figata assoluta in Arkham knight che è da applausi ma…ne parlerò.
            Di Spiderman mi hanno regalato una cosa che non ho ancora capito cosa sia, deve essere uno di quei volumi che è uscito con La Repubblica!
            Non potrei leggere qualcosa con disegni troppo orribili, non ci riuscirei, credo sia una mia deformazione professionale.

  4. Ciao, un ottimo articolo. Ho sempre adorato PK fin dalla sua prima uscita ma non mi ero mai azzardata a scriverne perché non sapevo come riassumerlo “in poche parole”. Tu ci sei riuscito molto bene. Anche se sono passati molti anni, ogni tanto sfoglio qualche numero o cerco delle immagini e trovo che sia un prodotto straordinario, autentico e “nuovo” come pochi (e tutto italiano).
    Peccato essere arrivata in questa pagina quando è già giunta alla fine. Ciao! 🙂

    • Ciao! Ti ringrazio, sei stata molto gentile con le tue parole.
      Concordo con ciò che hai detto, PK è sempre attuale (anzi, futuristico) e orgogliosamente nostrano!
      Grazie per essere passata di qua!

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