The Dome

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Stephen King è certamente uno dei miei autori preferiti. Forse è IL mio autore preferito, ma non ne sono certo.

Fatto sta che Under the Dome (o più semplicemente The Dome) è il libro che più ho apprezzato tra quelli che ho letto del famoso scrittore.

La trama è semplice: da un giorno all’altro un invisibile campo di forza appare attorno alla cittadina di Chester’s Mill, isolandola dal resto del mondo e causando subito gravi incidenti; automobili ed aeroplani, per intenderci. L’esercito non tarda ad intervenire (siamo in America, gente) ma la cupola, com’è stata denominata, sembra indistruttibile. Nel frattempo le persone al suo interno cominciano ad esaurire le risorse ed i dissapori tra gli abitanti si evolvono in vere e proprie risse. Ad approfittare di questa situazione è James Rennie (Big Jim per gli amici), un rivenditore d’auto e membro del consiglio cittadino assetato di potere… e di denaro. Ma a mettergli i bastoni tra le ruote c’è il nostro eroe, Dale Barbara, un ex-militare intrappolato anch’esso sotto la cupola e deciso ad indagare sulla faccenda. E, come se non bastasse Continua a leggere

Amici Virtuali

Alcuni non riescono a capirlo.

Pensano che un amico conosciuto su internet valga meno di quelli che vivono nel real. Io non sono d’accordo.

Condividi esperienze, parli, stringi un legame… niente di diverso rispetto a ciò che accade con persone in carne ed ossa. E’ persino più facile.

Solo che invece di prenderti una birra con il tuo amico ammazzi un boss.

L’argomento di cui vorrei parlare sono le amicizie nate online.

A tutti i nerd è capitato di farsi degli amici giocando a qualche MMO, magari dopo essere entrati in una gilda o aver combattuto in squadra con individui simpatici. Ci si presenta, si fa qualche battuta e, piano piano, nasce qualcosa: un’intesa reciproca, un sentimento di sollievo quando loggando di scopre che il proprio amico è online ed un forte entusiasmo nel partire all’avventura insieme a lui.

Magari comincia Continua a leggere

Guida ad una Reale Apocalisse Zombie

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Ho scritto questa utile guida alla sopravvivenza qualche giorno fa ma quando l’ho finita mi sono accorto che era… beh… troppo lunga.

Così ho approfittato dell’occasione per fare una cosa a cui miravo da molto tempo: scrivere su Lega Nerd.

Eh si, sono un assiduo lettore del sito. E’ un posticino carino in cui passare il tempo e, non posso negarlo, il mio obbiettivo sarebbe creare una comunità simile anche qui (ovviamente più piccola).

Comunque il post è stato pubblicato oggi e ammetto di essere rimasto sorpreso dal successo che ha avuto. Il duro lavoro viene premiato!

Basta, ho finito di vantarmi. Ho decantato fin troppo a lungo la mia guida e non vorrei creare aspettative esagerate.

Dopotutto è solo un semplice manuale su come sopravvivere in un mondo pieno di morti viventi…

Ricopio qui l’introduzione e, se qualcuno fosse interessato, sotto lascio il link per leggere il resto. Continua a leggere

Pokémon

Pokem

Pokèmon, ovvero dove tutto ebbe inizio.

Una vera rivoluzione all’interno delle console portatili ed un incredibile successo a livello commerciale, con tanto di serie animata, pupazzetti, action figures e molto altro.

Il padre dei Poket Monsters (Mostri Tascabili) è Satoshi Tajiri e la sua idea iniziale era quella di permettere ai ragazzini delle città di collezionare i mostriciattoli come si fa in Giappone con gli insetti ma, soprattutto, di farlo interagendo con altri giocatori. Infatti la cosa più innovativa del gioco è stata la necessità di più giocatori per poter finire il gioco in quanto catturare tutti i 151 Pokémon (l’obbiettivo) non è possibile con una sola cartuccia.

Eccoci dunque alla mia stupenda infanzia al parco con gli amici a tenere ben saldo il cavo durante lo scambio o la lotta per paura che si scolleghi sul più bello; cosa che, tra l’altro, accadeva spesso quando stavo vincendo. Strano eh?

Tornando al gioco, si trascina dietro anche uno dei più grandi problemi della storia dei player, il dubbio primordiale che ci portiamo dietro da anni… Continua a leggere

Speranza

Cercherò di essere breve perchè vi sto scrivendo da una biblioteca pubblica, uno dei pochi luoghi dove gli sciacalli non hanno motivo di mettere piede e, probabilmente proprio per questo, nella quale l’elettricità scorre ancora.

Mi chiamo Diego Rovere e sono un sopravvissuto.

Non mi sembra vero di averne trovati altri in rete… pensavo fosse diventata un deserto. Io stesso non ho avuto modo di usare un computer per anni.

Vivo in una cittadina del Veneto, ma non voglio essere più preciso per precauzione. Sapete com’è, si sopravvive solo grazie alla paranoia di questi tempi…

Non sono solo. C’è un altro sopravvissuto con me.
Si chiama Antonio e viene dalla Lombardia. Non so molto di lui perchè è un tipo silenzioso… la cosa è molto frustrante, come potrete ben immaginare. Ma non voglio parlare di lui, non ora che finalmente ho trovato voi.

Ho una domanda, e me la tengo dentro da troppo tempo ormai. L’ho proposta ad Antonio e non mi ha risposto. Allora mi rivolgo a voi, che siete nella mia stessa situazione: perchè lottare? Per quale motivo dovrei continuare a tirare avanti nonostante la fame e la paura? Esiste anche solo una minima speranza di potermi risvegliare un giorno in un mondo senza gialli?

Ho una fifa tremenda, e non solo perchè sta calando la notte e sono ancora in giro in cerca di… beh… qualsiasi cosa che possa tornarmi utile; sono terrorizzato dall’idea che Continua a leggere