Sidooh

Ho iniziato a leggere la saga di Prontomedusa Pontomedusa (nickname che fa volare la fantasia) e mi è subito venuta voglia di scrivere questo post.
E’ inutile dire che consiglio a tutti gli amanti del Giappone Passato (epoca Edo per gli amici) di visitare il suo blog e leggere il racconto; dopotutto a chi non piacciono le katane?

Tornando al titolo del post, vi spiego subito cos’è Sidooh: un manga.

Ah, si, un altro dei miei articoli sui manga… ma questa volta è diverso: ho un legame particolare con questa serie, essendo il primo vero e proprio seinen da me letto e, allo stesso tempo, anche il primo dedicato ai samurai.
Come se non bastasse, è stato anche il mezzo che mi ha portato a conoscere Tsutomu Takahashi, il mio mangaka preferito e autore di altri magnifici lavori quali Detonation Island e Skyhigh.

Ma andiamo con ord… mh… l’ho detto anche l’altra volta. Sto diventando ripetitivo.
Beh, allora seguiamo la solita scaletta!

TRAMA

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La saga, ambientata nel 1855 in Giappone, racconta le avventure dei due giovani fratelli Shotaro e Gentaro Yukimura.

Divenuti orfani in seguito alla morte per colera della madre, decidono di diventare forti e seguire le orme del padre, diventando degli spadaccini. Per farlo, dovranno seguire la via del guerriero: sidooh.

Poco tempo dopo incontrano un samurai di nome Kiyozo Asakura e gli chiedono di aiutarli a divenire forti come lui.

Questi li conduce al Villaggio del Cuore Puro, un ambiente abitato da fanatici e governato da un uomo carismatico e violento, Rugi.

E’ un luogo pericoloso e inadatto a due ragazzini e i fratelli Yukimura vengono più volte messi alla prova, rischiando la vita e salvandosi, tavolta, per un soffio.

In seguito entrano a far parte dell’Armata Bianca, un corpo militare capitanato da Asakura e il cui obbiettivo è combattere gli americani, ovvero gli invasori.

Ai due giovani non importa delle motivazioni politiche; ciò che vogliono è solo diventare sempre più forti e per farlo devono continuare a combattere ed uccidere.

Ma ben presto subiscono il tradimento di Rugi, il quale, assetato di potere, cerca di usarli come pedine sacrificabili per facilitare la sua scalata ai vertici del comando del Giappone.

Il loro nuovo obbiettivo diventa dunque quello di vendicarsi, uccidendo Rugi e distruggendo il corrotto Villaggio del Cuore Puro.

DISEGNI

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Uno dei motivi che mi spingono a rispettare Takahashi è il suo stupendo modo di disegnare.

Riesco a rimanere imbambolato per decine di minuti osservando i suoi paesaggi, dove sembra di poter contare i fili d’erba o sfiorare con mano il legno degli alberi.

E’ evidente la cura per i dettagli e l’impegno nel rendere realistici gli sfondi, i quali diventano talvolta protagonisti di intere pagine.

Tuttavia siamo in un manga d’azione e dunque ciò che veramente ha valore sono i combattimenti a suon di spada. Ed effettivamente Takahashi rende benissimo il dinamismo e la violenza dei colpi sferrati dai guerrieri, con tratti ampi ma elaborati e pose quasi artistiche.
Gli schizzi di sangue sono nere macchie d’inchiostro ed il terrore negli occhi dei moribondi è tangibile.

Talvolta emerge qualche scena erotica, ma sempre senza sprofondare nell’hentai e, soprattutto, mai fine a sè stessa.

AMBIENTAZIONE

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Le vicende dei due fratelli talvolta sembrano essere un contesto per mostrare l’altra protagonista del manga, ovvero la storia.

Ha ampio spazio nella trama la narrazione del caos e dei disagi sociali e politici provocati dall’incontro tra l’arretrato Giappone ed i potenti Americani, sbarcati con le loro navi nere e decisi a modificare per sempre la struttura del paese del Sol Levante.

I nipponici sono schierati in due fazioni: da un lato i progressisti, colpiti dal potere della tecnologia e desiderosi di impossessarsene; dall’altro i conservatori,legati alle tradizioni e alle katane e apertamente ostili a quelli che vengono visti come gli invasori.

E’ dunque una situazione difficile che sfocia quotidianamente in conflitti e guerriglie, tra sabotaggi e attentati.
A subirne le conseguenze sono, come sempre, i ceti più poveri che vivono passivamente questa lotta tra i potenti pagando a caro prezzo le loro battaglie.

Gli stessi Yukimura sono travolti dalle manovre politiche degli shogun, venendo trascinati prima da una parte e poi dall’altra in base all’avidità o alla codardia dei signori feudali.

Emergono da quest’ambiente personaggi interessanti e affascinanti decisi a concludere con ogni mezzo la guerra civile ed altri, più subdoli ma allo stesso tempo astuti, pronti a gettare benzina sul fuoco per approfittare della situazione e guadagnare un posto tra i piani alti del nuovo contesto sociale.

Insomma, non è solo la via del guerriero a trascinare i lettori tra le pagine del libro.

CONCLUSIONE

Rispetto ad altri manga ambientati nel Giappone feudale come, ad esempio, L’Immortale (serie che non riuscirò mai a proseguire per colpa della stramaledetta Panini) è molto più complesso e, sotto certi aspetti, pesante.

Infatti ogni volta che esce un nuovo volume sono costretto a rileggere almeno il precedente per riprendere in mano l’intricato filo degli eventi; non farlo significherebbe non capire un bel niente e incazzarsi ogni volta che salta fuori un nome di qualche sconosciuto o presunto tale.

Nonostante la difficoltà nel rimanere all’interno del contesto è un gran bel manga e, a parer mio, un capolavoro del genere.

Non nego infatti che sia uno dei miei preferiti, ma al contrario ne vado fiero perchè raramente si incontra un manga così completo: personaggi accattivanti, trama elaborata, disegni stupendi e scene esaltanti.

Consiglio dunque a tutti gli amanti dei seinen di provare a leggere almeno il primo volume, mentre sono certo che i fan degli shonen troverebbero un prodotto del genere troppo complicato (e a buon ragione).

Vi avverto però che i volumi costano non poco, e sta a voi giudicare se vale la pena spendere qualche soldo in più del solito per ritrovarsi le dita ricoperte interamente da inchiostro; a parer mio sì.

Se siete interessati a sapere dell’altro su Sidooh vi rimando alla pagina wiki (cosa che di solito non faccio) in quanto è una delle poche che ho scritto io… anni fa!

8 pensieri su “Sidooh

    • Davvero?
      Io mi ci sto avvicinando piano piano per la prima volta con Deadpool.
      Generalmente non mi attirano i disegni americani, e a dirla tutta neppure i supereroi… ma DP è un’altra storia!

  1. The Butcher ha detto:

    Ormai sto leggendo ovunque note positive su quest’autore. Credo che sia un segno che mi dice di iniziare a leggere qualche sua opera. In tanti mi consigliano Tetsuwan Girl (definito il suo capolavoro). Comunque la tua recensione mi è piaciuta molto. Hai parlato senza dilungarti troppo di vari argomenti riguardo il manga. Ottimo lavoro!

    • Ti ringrazio! Quello che dici mi rende molto felice!

      Comunque non ho mai letto quel manga, quindi non so dirti se sia il suo capolavoro. Sappimi dire com’è!

      • The Butcher ha detto:

        Come ho già detto è considerato da tutti come il capolavoro dell’autore. I temi principali del manga sono al discriminazione razziale e il sessismo, che sono stati trattati in modo molto approfondito. Già solo per questi temi sarebbe da comprare.

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